“Non inserite nel contratto l’importo netto dello stipendio base. Il lordo è la legge!”
Uno degli elementi obbligatori del contratto di lavoro è la determinazione dell’importo dello stipendio base, che deve essere indicato in euro (31/1 ZDR-1).
Il ZDR-1 non specifica esplicitamente se l’importo deve essere indicato in lordo o in netto nel contratto di lavoro. Tuttavia, chi ha esperienza nel calcolo delle buste paga concorda sul fatto che deve essere determinato in importo lordo. Definire lo stipendio base in importo netto è infatti un errore.
Con lo stipendio netto, il contributo sanitario diventa un costo aggiuntivo per il datore di lavoro
Il nuovo anno e l’introduzione del nuovo contributo sanitario obbligatorio a importo fisso rappresentano un’ottima opportunità per i datori di lavoro che hanno stabilito stipendi base netti nei contratti di lavoro di convertirli in importi lordi.
Con l’introduzione di un nuovo contributo (ad esempio il sanitario), che il datore di lavoro dovrebbe calcolare sul lordo I, questo costo diventa a carico del datore di lavoro.
Concretamente, nel caso di un importo netto, il datore di lavoro dovrà pagare un ulteriore costo di 35 euro al mese per ciascun dipendente, ovvero 420 euro all’anno.
Il contributo viene adeguato annualmente in base alla legislazione, il che significa che i costi aumenteranno nel tempo.
Perché non lo stipendio netto?
I perché:
- In Slovenia, nel diritto del lavoro e nella normativa fiscale, si utilizza un sistema basato sugli importi lordi.
- Lo stipendio del lavoratore è il lordo I e non il netto – il datore di lavoro calcola e versa i contributi per la sicurezza sociale (22,1%) e l’imposta sul reddito per conto del lavoratore, il che significa che il patrimonio del lavoratore è rappresentato dallo stipendio lordo I.
- Il calcolo mensile dello stipendio base netto in lordo I è solo una stima e non può mai essere calcolato con precisione.
- Il datore di lavoro non è in grado di calcolare con precisione l’importo lordo I dal netto ogni mese, poiché l’importo esatto dello stipendio netto del lavoratore è noto solo alla fine dell’anno fiscale (il lavoratore può dover pagare un’integrazione dell’imposta sul reddito o ricevere un rimborso), il che può portare a un calcolo errato dello stipendio lordo I.
- Quando il datore di lavoro calcola ulteriori indennità per condizioni di lavoro particolari, l’aliquota media dell’imposta sul reddito cambia (aumenta) a causa del reddito aggiuntivo.
- Il compenso del lavoratore per il lavoro non è rappresentato solo dallo stipendio netto, ovvero dalla retribuzione dopo la detrazione delle tasse e dei contributi (sentenza della Corte Suprema VIII Ips 47/2020).
- Il lavoratore può anche citare in giudizio il datore di lavoro per il pagamento della differenza tra l’importo netto e l’importo lordo I dello stipendio (sentenza della Corte Suprema VIII Ips 47/2020).
- Nel sistema attuale, l’importo del pagamento netto è influenzato dalle tasse e dai contributi al momento del pagamento del reddito, dalla natura del reddito, dalla base di calcolo, da diverse agevolazioni fiscali, da eventuali esenzioni e altro ancora.
- A causa di un calcolo approssimativo (errato) dal netto al lordo, il datore di lavoro può calcolare indennità su una base errata.
- Con l’introduzione di un nuovo contributo (ad esempio il sanitario), che il datore di lavoro dovrebbe calcolare sul lordo I, questo costo diventa a carico del datore di lavoro.
- Il lavoratore, su base mensile, versa un anticipo sull’imposta sul reddito sia dallo stipendio che da altri redditi, il che significa che l’aliquota finale dell’imposta sul reddito dipende dalla fascia fiscale in cui rientra alla fine dell’anno fiscale.
- Il reddito da lavoro subordinato è soggetto a imposta sul reddito, e la base imponibile è determinata dal reddito da lavoro ridotto dei contributi obbligatori per la sicurezza sociale che il dipendente è tenuto a versare (art. 41/1 ZDoh-2).
- I contribuenti versano i contributi per la sicurezza sociale sulla retribuzione lorda e sulle indennità lorde di stipendio (art. 3 ZPSV).
- Anche il salario minimo è determinato in importo lordo I.
- Tutti gli importi nel Regolamento sul trattamento fiscale dei rimborsi delle spese e di altri redditi da lavoro e nel Regolamento sul rimborso delle spese per viaggi di lavoro all’estero sono determinati in importo lordo I.
- Tutti gli importi nei contratti collettivi di settore e professionali sono determinati in importo lordo I.
Fonte: Mag. Nina Scortegagna Kavčnik, specialista in diritto del lavoro
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