08.11.2024 – Il Ministero delle Finanze ha messo in consultazione pubblica la proposta di Legge sui mezzi di pagamento elettronici, che permetterebbe ai consumatori di pagare con almeno un mezzo di pagamento elettronico presso i fornitori di beni e servizi. Allo stesso tempo, sottolineano che la proposta di legge non interferirebbe in alcun modo con il diritto dei consumatori di effettuare il pagamento in contanti in euro.
L’obiettivo della soluzione proposta dal Ministero delle Finanze è consentire ai consumatori di pagare con diversi mezzi di pagamento, non solo in contanti. In questo modo, seguiamo anche le tendenze nel campo dello sviluppo digitale.
Secondo la proposta del ministero, la legge definirebbe come mezzi di pagamento elettronici i pagamenti non in contanti, come le carte di pagamento (carte di debito, carte di credito, carte a pagamento differito e carte prepagate in forma fisica o digitale), i bonifici, i pagamenti immediati, gli addebiti diretti e il denaro elettronico. I fornitori di beni e servizi potrebbero anche introdurre pagamenti immediati (ad esempio, il pagamento con il servizio Flik). Questi pagamenti non in contanti sono definiti nella Legge sui servizi di pagamento, sull’emissione di denaro elettronico e sui sistemi di pagamento.
L’obbligo di accettare almeno un mezzo di pagamento elettronico, secondo la proposta del ministero, varrebbe sia per i punti vendita fisici che per quelli online. In questo contesto, i fornitori di beni e servizi dovrebbero informare chiaramente e inequivocabilmente i consumatori sulla possibilità di pagare con un mezzo di pagamento elettronico per i beni venduti, i servizi resi o i contenuti digitali forniti.
La proposta del ministero prevede anche alcune eccezioni all’obbligo, al fine di rendere l’introduzione della nuova soluzione il più semplice possibile. Tra l’altro, non sarebbe necessario consentire i pagamenti elettronici ai fornitori di beni e servizi con ricavi fino a 10.000 euro annui e ai fornitori senza accesso a una connessione internet. È previsto anche un periodo transitorio di un anno per un’adeguata transizione dei fornitori di beni e servizi al nuovo regime.
I commenti sulla proposta di legge, che è pubblicata sul portale eDemokracija, possono essere presentati fino al 6 dicembre 2024. Sarà effettuato anche un coordinamento interministeriale, e tutte le risposte ricevute saranno attentamente esaminate nella formulazione delle soluzioni finali.
Fonte: Ministero delle Finanze, 8 novembre 2024
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